Gli esiti dei pazienti che necessitano di un intervento chirurgico o endovascolare d’emergenza durante l'estrazione transvenosa di un catetere ( TLE ) non sono stati ben caratterizzati.
E’ stata valutata l'incidenza di complicanze catastrofiche che richiedono un intervento chirurgico o endovascolare d’emergenza durante estrazione transvenosa del catetere, per descrivere le lesioni, e di rivedere la gestione del paziente e gli esiti.
Sono stati inseriti nell’analisi i pazienti consecutivi sottoposti a estrazione transvenosa di catetere di pacemaker e di defibrillatore cardioverter impiantabile ( ICD ) presso la Cleveland Clinic nel periodo 1996-2012.
Un totale di 5973 ( 4436 [ 74.3% ] pacemaker e 1537 [ 25.7% ] ICD ) cateteri sono stati estratti durante 3258 procedure di TLE ( età mediana del paziente 67.0 anni; 69.2% uomini ).
La durata mediana dell'impianto del catetere era di 4.9 anni, e 2.0 cateteri sono stati estratti per ciascuna procedura.
Guaine sono state utilizzate in 2369 procedure ( 72.7% ).
Venticinque pazienti ( 0.8% ) hanno presentato complicanze catastrofiche che hanno richiesto un intervento chirurgico o endovascolare d’emergenza.
Venti pazienti ( 0.6% ) hanno richiesto sternotomia ( n = 18 ) o toracotomia ( n = 2 ) per lacerazione della vena cava superiore ( n = 15 ) e perforazione atriale destra ( n = 2 ) o perforazione ventricolare ( n = 3 ).
Due pazienti hanno sono stati sottoposti a riparazione vascolare in sede di accesso procedurale per lacerazioni della vena o arteria succlavia.
Tre pazienti sono stati gestiti con un approccio endovascolare per la lacerazione della vena cava superiore, lacerazione dell'arteria ascellare sinistra, e fistola della vena e arteria brachiocefalica.
La mortalità ospedaliera è stata del 36.0% ( 6 morti durante procedura / operazione, e 3 morti durante il ricovero ).
Dallo studio è emerso che il danno vascolare maggiore, o la perforazione cardiaca che richiede un intervento chirurgico o endovascolare d’emergenza, durante estrazione transvenosa del catetere è raro ma è associato a significativa mortalità a livello ospedaliero.
Nonostante l’elevata mortalità, quasi due terzi di questi pazienti sono stati salvati con risposta immediata e con intervento chirurgico o endovascolare. ( Xagena2014 )
Brunner MP et al, Heart Rhythm 2014;11;419-425
Cardio2014