Le tachiaritmie atriali comunemente ricorrono entro i primi 3 mesi dopo ablazione transcatetere con radiofrequenza ( RFCA ) della fibrillazione atriale, e l'influenza dei farmaci antiaritmici sulle ricorrenze non è stata completamente chiarita.
Uno studio ha valutato l'efficacia di un regime a base di Flecainide ( Almarytm ) a basso dosaggio per 3 mesi sulle recidive precoci e tardive delle tachiaritmie atriali.
Un totale di 126 pazienti, sottoposti ad ablazione transcatetere mediante radiofrequenza per fibrillazione atriale, sono stati assegnati in modo casuale al gruppo Flecainide ( 150 o 100 mg/die in base al peso corporeo ) o al gruppo di controllo non-trattato con farmaci antiaritmici.
L'endpoint primario era una tachiaritmia atriale di durata maggiore o uguale a 30 secondi durante i primi 3 mesi; l'endpoint secondario era un composito di tachiaritmie atriali della durata uguale o maggiore a 24 ore o che richiedevano cardioversione o ricovero durante lo stesso periodo.
Il trattamento con farmaci antiaritmici è stato sospeso dopo i primi 3 mesi, e le recidive aritmiche tardive sono state valutate.
I tassi di endpoint primari erano pari al 37 e al 41%, rispettivamente, nel gruppo Flecainide ( 143 ± 19 mg/die ) e nel gruppo controllo ( log-rank p = 0.76 ), e quelle degli endpoint secondari erano il 10 e il 14%, rispettivamente ( log-rank p = 0.45 ).
I tassi stimati di mantenimento del ritmo sinusale a 12 mesi dopo i primi 3 mesi sono stati pari a 78 e 72%, rispettivamente, nel gruppo Flecainide e nel gruppo controllo ( log-rank p = 0.68 ), e i tassi erano il 51 e il 90% in quelli con e senza l'endpoint primario, rispettivamente ( log-rank p inferiore a 0.001 ).
In conclusione, la terapia con Flecainide a basso dosaggio per 3 mesi dopo ablazione della fibrillazione atriale non ha ridotto le recidive di aritmia precoce e tardiva.
Le tachiaritmie atriali, clinicamente significative, non sono state prevenute. ( Xagena2014 )
Hayashi M et al, Europace 2014; 16: 1160-1167
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