Dallo studio prospettico osservazionale DECAAF è emerso che nei pazienti con fibrillazione atriale sottoposti ad ablazione transcatetere, la fibrosi del tessuto atriale stimata mediante risonanza magnetica per immagini ( MRI ) a potenziamento tardivo è stata associata in modo indipendente alla probabilità di aritmie ricorrenti.
Sono stati arruolati 329 pazienti con l’obiettivo di esaminare la fattibilità di stimare la fibrosi del tessuto atriale mediante MRI a potenziamento tardivo e la sua associazione con i risultati della ablazione della fibrillazione atriale.
Tra i pazienti arruolati, 279 possedevano immagini di risonanza magnetica di qualità adeguata; 260 sono stati seguiti dopo un periodo di blanking di 90 giorni.
L’età media dei pazienti era di 59 anni; il 31% erano donne e il 64% soffriva di fibrillazione atriale parossistica.
Per questo studio, la fibrosi del tessuto atriale è stata suddivisa in quattro stadi: stadio 1: meno del 10% della parete atriale; stadio 2: maggiore o uguale al 10% e inferiore al 20% della parete atriale; stadio 3: maggiore o uguale al 20% e inferiore al 30% della parete atriale; stadio 4: maggiore o uguale al 30% della parete atriale.
I ricercatori hanno stimato l'incidenza cumulativa di aritmie ricorrenti in base allo stadio nel corso di 325 giorni e di 475 giorni dopo il periodo di blanking.
L’hazard ratio ( HR ) non-aggiustato globale per aritmia ricorrente per un aumento dell’1% nella fibrosi dell’atrio sinistro è stato pari a 1.06.
L'incidenza cumulativa non-aggiustata stimata di aritmie ricorrenti a 325 giorni dopo il periodo di banking è stata del 15.3% per lo stadio 1 della fibrosi, 32.6% per lo stadio 2, 45.9% per lo stadio 3, e 51.1% per lo stadio 4.
A 475 giorni, i tassi non-aggiustati erano il 15.3% per lo stadio 1 della fibrosi, 35.8% per lo stadio 2, 45.9% per lo stadio 3 e 69.4% per lo stadio 4.
La fibrosi atriale è indispensabile per perpetuare le aritmie atriali e porta ad un aumento del burden di fibrillazione atriale.
Ogni paziente con fibrillazione atriale possiede un certo grado di alterazioni fibrotiche a livello atriale. ( Xagena )
Fonte: Journal of American Medical Association, 2014
Cardio2014